Fukuyama F.
The End of History and the Last Man
New York, The Free Press, 1992
trad. it, La fine del mondo e l’ultimo uomo, Milano BUR, 2002
Fukuyama ci dice dove eravamo e dove siamo e, cosa più importante, si chiede dove probabilmente saremo, con chiarezza e una sorprendente ampiezza di riflessione e di immaginazione.
Uno tra i libri più controversi del dopo guerra fredda, best seller mondiale. Esiste una direzione della Storia, una strada obbligata che, lungo i secoli, il genere umano ha percorso alla ricerca dell’originario paradiso perduto o di una condizione finalmente stabile e, in certo modo, definitiva? L’affermarsi del modello liberale come unico sistema politico ha segnato veramente l’ultimo tratto della Storia o si tratta, invece, di uno dei tanti momenti destinati a essere travolti da nuovi equilibri? Sono sufficienti la libertà e l’uguaglianza, sia politica, sia economica (raggiunte in una presunta “fine della Storia”) a garantire una condizione sociale stabile in cui ogni uomo possa dirsi completamente soddisfatto?
A queste e altre domande – che riguardano la società politica moderna nel suo complesso e nelle sue interrelazioni e corresponsabilità – risponde Fukuyama in questo volume, affascinante e provocatorio (vincitore del Premio Capri 1992 e best seller mondiale), che ha segnato un punto di estrema importanza nella riflessione politica del Novecento.